Tutto inizia da Tornado Cash
Una delle notizie più importanti che è emersa nell’estate del 2022 è stata quella che Tornado Cash, una delle piattaforme di mixing più famose nel mondo blockchain, era stata bloccata e resa illegale sul suolo americano. L’obiettivo di una piattaforma di mixing è aumentare la privacy di un utente mescolando diverse monete di diversi utenti, rendendo di fatto impossibile il tracciamento on-chain. Questo è stato reso illegale e il fondatore del progetto è stato arrestato perché, secondo le autorità americane, lo strumento era utilizzato per scopi illegali come il riciclaggio di denaro e il finanziamento terroristico. È vero che Tornado Cash e piattaforme simili venivano utilizzate, ad esempio, da hacker per “ripulire” le criptovalute ottenute in modo illegale, ma è anche vero che questo strumento veniva utilizzato anche e soprattutto per aumentare la privacy degli utenti.
Tornado Cash is now blocked by both Alchemy and Infura. https://t.co/XEIMAGwg7c
— Cointelegraph (@Cointelegraph) August 10, 2022
Privacy Pools
Il protocollo Privacy Pools, introdotto da Soleimani, uno dei primi collaboratori di Tornado Cash, nel marzo 2023 è un fork di Tornado Cash che mira a migliorare il suo modello cercando di essere più conforme alle leggi in vigore.
Il funzionamento di Privacy Pools è simile a quello di Tornado Cash, in quanto mescola le transazioni di più utenti per nascondere le loro vere origini. Tuttavia, quando gli utenti scelgono di prelevare fondi, hanno la possibilità di generare una Zero Knowledge Proof dimostrando la lecita provenienza dei fondi. Questa prova a conoscenza zero conferma che non stanno compiendo azioni illegali, salvaguardando però la loro privacy dato che questa prova non sarà mai mostrata a nessuno.

Il paper di ricerca
Secondo l’abstract, il documento mira ad affrontare le preoccupazioni relative alle piattaforme per la privacy esistenti, come Tornado Cash, sostenendo la coesistenza di privacy e regolamentazione. Oltre a Buterin, hanno collaborato al documento anche altri importanti nomi nel campo della crittografia, tra cui lo sviluppatore Ameen Soleimani, il ricercatore Jacob Illum e gli accademici Matthias Nadler e Fabian Schar. L’obiettivo principale è quello di stabilire che i fondi siano o no associati ad attività criminali, trovando al contempo un equilibrio tra privacy e requisiti normativi.
“L’idea centrale della proposta è di consentire agli utenti di pubblicare una prova a conoscenza zero, che dimostri che i loro fondi (non) provengono da fonti note (non) legali, senza rivelare pubblicamente l’intero grafico delle transazioni”, si legge nel documento.
Questo sistema che implementa la tecnologia zero knowledge potrebbe rivoluzionare il campo della privacy, in quanto potrebbe essere l’ibrido perfetto che va bene per entrambe le parti, i regolamentatori e gli utenti di questi protocolli.