Privacy su Bitcoin: consigli ed errori da non commettere

Mantenere un discreto livello di privacy con Bitcoin non è così facile come sembra. Oggi esploreremo alcune strategie per migliorare in questo campo.

Bitcoin non è anonimo!

Dalle persone meno esperte, bitcoin è spesso considerato come la moneta utilizzata dai criminali grazie alla sua presunta anonimità. In realtà, come vedremo durante questo approfondimento, non è affatto facile mantenere un buon livello di privacy quando si utilizza questa criptovaluta, questo a causa della natura pubblica della blockchain. Prima di esplorare tutte le sfumature della privacy legate a bitcoin, è però importante comprendere il concetto stesso di privacy.

La privacy è la facoltà del proprietario di alcune informazioni di poterle condividere in maniera intenzionale e specifica. Questo concetto è strettamente legato alla sicurezza, poiché la divulgazione di determinate informazioni, soprattutto nel campo finanziario, può mettere a rischio la sicurezza delle persone coinvolte.

Il concetto di pseudo-anonimato

Invece di considerare bitcoin come completamente anonimo, è meglio pensarlo come uno strumento pseudo-anonimo. Le transazioni sono pubbliche e verificabili, rendendolo estremamente trasparente. Tuttavia, l’anonimato risiede nel fatto che le transazioni sono associate a una chiave pubblica composta da lettere e numeri impossibili da ricondurre a chi ha creato quel determinato wallet. È dunque importante evitare di lasciare indizi che possano collegare la nostra identità alla chiave pubblica utilizzata per completare le transazioni all’interno della blockchain di bitcoin. Questa pseudo-anonimità rende la moneta di Satoshi Nakamoto, sia una delle monete più anonime, sia una delle più trasparenti e tracciabili. Un esempio di trasparenza è rappresentato dalle “proof of reserve” degli exchange, che, dopo il crollo dell’exchange FTX, hanno deciso di dichiarare pubblicamente le loro chiavi pubbliche bitcoin e altre criptovalute per dimostrare di possedere i fondi e rendersi completamente trasparenti verso i propri clienti.

Esempio di transazioni pubbliche della blockchain di bitcoin

Uno degli errori più gravi

Abbiamo capito che, se desideriamo rimanere anonimi, il nostro obiettivo deve essere quello di non lasciare alcun indizio che colleghi la chiave pubblica alla nostra identità. Uno degli errori più comuni è quello di acquistare bitcoin tramite gli exchange centralizzati che richiedono la procedura di Know Your Customer (KYC). Questo sistema di sicurezza richiede la verifica dell’identità, della residenza e del conto corrente bancario. Fornendo tali informazioni, anche portando le monete al di fuori dell’exchange, diventerà facile per chiunque controlli tali dati associare l’indirizzo a cui viene inviato il prelievo alla persona proprietaria di quell’account. Pertanto, il primo consiglio per preservare la propria privacy è evitare di acquistare bitcoin tramite exchange che richiedono il KYC. In un video che ho pubblicato all’inizio del 2023, ho spiegato come acquistare bitcoin anonimamente senza dover sottoporsi al KYC.

Se invece hai già acquistato bitcoin tramite un exchange centralizzato con KYC, una soluzione potrebbe essere quella di “ripulirli” utilizzando lo strumento CoinJoin. Questo mescola le tue monete con quelle di altri utenti, rendendo molto più difficile il tracciamento futuro delle transazioni.

I wallet bitcoin

Per raggiungere un livello di privacy ancora più elevato, è consigliabile utilizzare hardware wallet come Ledger, abbinandoli a software non proprietari e open-source come Electrum. Questo offre anche la possibilità di selezionare il nodo da utilizzare durante le transazioni, e se ne siamo in possesso di uno, possiamo selezionare il nostro nodo per aumentare ulteriormente il livello di privacy. Inoltre, è consigliabile differenziare il portafoglio principale, in cui vengono conservati la maggior parte dei bitcoin, dai portafogli secondari utilizzati per gli acquisti quotidiani. In questo modo, si riduce l’esposizione continua della chiave pubblica utilizzata per gli acquisti.

I layer 2 di bitcoin

Un’ultima soluzione molto efficace per migliorare la privacy su bitcoin è quella di utilizzare soluzioni layer 2 come Lightning Network o Liquid Network. Queste consentono transazioni con commissioni molto basse e, grazie ai loro canali di pagamento off-chain, le informazioni non vengono registrate sulla blockchain principale di bitcoin, migliorando complessivamente la privacy.

Conclusioni

Mantenere un discreto livello di privacy all’interno di una blockchain come quella di bitcoin, che per natura è trasparente, non è per nulla una sfida semplice da affrontare. Come abbiamo visto però, facendo attenzione è possibile migliorare questo aspetto anche con piccole azioni come può essere l’acquisto senza KYC.

Ottenere un buon livello di privacy non vuol dire essere dei criminali, ma bensì proteggersi anche da attacchi che potrebbero derivare dalla dispersione di alcune informazioni delicate come può essere il saldo del proprio portafoglio bitcoin.

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