NFT all’interno di Google Play
Google ha comunicato, tramite un breve blog post, che all’interno del Google Play Store, ovvero l’applicativo dal quale tutti gli utenti Android scaricano le loro app sugli smartphone, sarà possibile scaricare applicazioni all’interno delle quali saranno presenti crypto-asset come gli NFT. Joseph Mills, product manager di Google Play, ha dichiarato che: “Dalla rivisitazione dei giochi tradizionali con contenuti di proprietà degli utenti, all’aumento della loyalty degli utenti attraverso ricompense NFT, siamo entusiasti di vedere fiorire nuove esperienze creative e aiutare così gli sviluppatori a espandere le loro attività”.
Questo passo storico per l’espansione della tecnologia blockchain e l’evoluzione del Web 3.0 arriva in un momento nel quale gli NFT stanno attraversando un periodo di pesante crisi dopo l’esplosione vista nel corso del 2021.
Google Play has just announced a couple of new policies. Here's a summary of what they announced 🧵 pic.twitter.com/pk2XLxQUAq
— Mishaal Rahman (@MishaalRahman) July 12, 2023
Un primo passo a favore
Nel 2018, Google Play aveva bandito le app di crypto mining, ovvero quelle che usavano la potenza del proprio smartphone per completare operazioni di mining di alcune criptovalute come BTC e ETH e nel 2020 aveva eliminato il videogioco Bitcoin Blast per “pratiche ingannevoli”. Apple ha adottato una politica diversa decidendo ad ottobre che gli NFT acquistati al di fuori dell’App Store e portati all’interno delle applicazioni scaricate all’interno degli iPhone e iPad “non potevano offrire vantaggi speciali” all’interno delle applicazioni, aggiungendo inoltre una tassa del 30% per tutti gli NFT venduti attraverso l’Apple Store. Oggi, con questa notizia, abbiamo un primo passo verso la “liberalizzazione” di questa tecnologia all’interno degli smartphone, per il momento quelli Android.
Perché questa scelta?
Come si può notare dalla dichiarazione prima riportata del product manager di Google Play, l’azienda di Mountain View con questa mossa vuole portare una rivoluzione nel mondo delle app, soprattutto quelle legate al gaming, inserendo crypto-asset che renderanno, secondo loro, l’esperienza di gioco più completa ed emozionante per i giocatori. Questa scelta, fatta in contrapposizione al grande rivale Apple, che ancora adotta un comportamento molto diffidente verso questa nuova tecnologia, è stata un fulmine a ciel sereno che, vista la situazione storica in cui ci troviamo, in pochi si aspettavano. È stato comunque sottolineato il fatto che gli standard di sicurezza richiesti saranno molto alti per evitare che gli utenti incappino in scam o progetti fraudolenti. A riguardo, Mills ha sottolineato che: “Richiediamo che le app siano trasparenti con gli utenti in merito alle risorse digitali tokenizzate” e ancora “Se un’app o un gioco vende o consente agli utenti di guadagnare risorse digitali, gli sviluppatori devono dichiararlo chiaramente, e visto che queste risorse hanno lo scopo di creare esperienze più ricche e coinvolgenti, gli sviluppatori non potranno promuovere alcun potenziale guadagno derivante da attività di gioco o di trading”.