Il crollo di FTX
Sul fallimento di FTX, ormai non c’è più nulla da aggiungere. Quello che era uno degli exchange leader nel mondo delle criptovalute, grazie alle sue commissioni molto basse e a un’esperienza d’uso superiore rispetto ai suoi concorrenti, è andato a gambe all’aria a causa di una gestione dei fondi disastrosa da parte dei vertici dell’azienda. In seguito al fallimento, la Securities Commission delle Bahamas ha congelato i beni di una delle filiali di FTX e il patrimonio netto di Sam Bankman-Fried, stimato in 16 miliardi di dollari prima del crollo, dichiarandolo poi azzerato. Il deficit finanziario, secondo le stime più recenti, si aggira attorno agli 8,9 miliardi di dollari. Il calcolo è il seguente: gli account dei clienti varrebbero ai prezzi attuali circa 11,6 miliardi di dollari, mentre gli asset intestati ai clienti ne rimarrebbero poco più di 2,7. Un disastro che ora i curatori fallimentari stanno cercando di sistemare ma che ovviamente vedrà ingenti perdite per chi aveva lasciato i propri fondi all’interno di questo exchange.

Le prossime liquidazioni
Un altro grande problema è che gran parte di quei 2,7 miliardi è distribuita in criptovalute di progetti in forte difficoltà come Solana, Dogecoin o addirittura i token proprietari FTT. Ciò significa che liquidarli sarà estremamente complicato, poiché la pressione delle vendite potrebbe superare la liquidità disponibile per gli scambi. Passando alla lista completa degli asset, in realtà, come potete vedere nell’immagine qui sotto, il valore è superiore a 2,7 miliardi, poiché il mercato delle criptovalute nell’ultimo anno ha avuto un andamento positivo, aumentando la posizione di FTX. La lista degli asset comprende:
- $SOL $685,000,000
- $FTT $529,000,000
- $BTC $268,000,000
- $ETH $90,000,000
- $APT $67,000,000
- $DOGE $42,000,000
- $MATIC $39,000,000
- $BIT $35,000,000
- $TON $31,000,000
- $XRP $29,000,000

Quando inizierà la liquidazione e quale strategia verrà utilizzata?
L’approvazione finale sembra dovrebbe arrivare il 13 settembre e il piano scelto dai curatori fallimentari sembra essere quello di vendere 200 milioni di asset a settimana. Considerando una base di partenza di 3,4 miliardi, ovvero il valore attuale degli asset, ci vorranno circa 17 settimane per vendere tutti gli asset. Tuttavia, ora sorge il grande dubbio da risolvere: come e dove verranno vendute queste criptovalute? Come ben saprete, queste possono essere vendute principalmente in due modi, all’interno di exchange o over-the-counter a privati. Ovviamente, tutti sperano che la scelta cada sulla seconda opzione, poiché questa non influenzerà il prezzo nel breve termine. Se invece decidessero di iniziare a vendere all’interno di exchange centralizzati, è da aspettarsi che le criptovalute in questione potrebbero subire una notevole pressione di vendita.