Introduzione
NFT è attualmente uno dei termini più utilizzati e probabilmente più inflazionati fra tutti i termini inerenti al mondo Crypto.
Probabilmente in questo grande interesse mediatico non in molti si son resi conto dello strumento in sé, ma hanno preferito concentrare l’attenzione e il racconto sulla parte prettamente speculativa.
Al contrario è necessario conoscere in maniera approfondita gli NFT perché saranno sempre più presenti all’interno delle nostre vite ordinarie e li potremo trovare in ogni contesto, dai social network ai giochi di ruolo, dalla ricetta medica alla cartella clinica.
Tutto quello che leggi in questa guida è riportato all’interno di questo video.
Cosa sono gli NFT
NFT è l’acronimo di Not Fungible Token, in Italiano Token Non Fungibile.
Cosa è un bene Fungibile o NON fungibile?
Un bene fungibile è un bene intercambiabile, di cui non conta l’oggetto in quanto tale ma il valore che ha o che rappresenta.
Facciamo un esempio: una banconota da 10€ si può scambiare con un’altra banconota da 10€ senza alcun problema, poiché nonostante siano oggetti differenti, sono a tutti gli effetti beni uguali.
Un bene NON fungibile è esattamente al contrario: è un bene che, seppur uguale a un altro, ha o può avere un valore differente.
Anche in questo caso facciamo un esempio: pensa al quadro della Monnalisa o a una sua identica copia. Nonostante siano identici, uno ha un valore inestimabile, l’altro può valere giusto il valore della stampa.
Da quello che abbiamo appena visto se ne deduce anche che una banconota da 20€ può essere sostituita senza problemi da due banconote da 10€, mentre un bene NON fungibile non ha la stessa caratteristica, non può essere diviso.
Perché “Token”?
Abbiamo visto la prima parte di NFT, ossia “Not Fungible”; ora vediamo la seconda parte “Token”.
Si parla di token perché tutto quello di cui stiamo parlando si muove tramite blockchain.
Ogni token è una singola istanza e rappresenta un singolo oggetto e, come già visto prima, è indivisibile e non intercambiabile.
Dunque un token non fungibile (meglio detto NFT) è un file digitale di cui le proprietà e l’identità sono scritte e codificate su una blockchain.
Come sono fatti gli NFT
Gli NFT sono dei token che possono essere creati, trasferiti e venduti tramite blockchain, esattamente come le normali cryptovalute. A differenza di quest’ultime hanno la capacità di portare con sé delle informazioni di maggiore qualità.
Possono, per esempio, allegare:
- Immagini
- Tracce audio
- Modelli 3D
- Immagini vettoriali
- altro…
All’interno di ogni NFT si possono descrivere dei metadati, ossia delle informazioni di contesto che possono definire meglio lo scopo o la natura dell’oggetto o addirittura definire delle caratteristiche peculiari.
Per esempio, si possono definire:
- Numero: quante copie dello stesso NFT si vogliono creare e di conseguenza la rarità del prodotto.
- Caratteristiche specifiche: si possono definire caratteristiche confrontabili fra NFT differenti. Per esempio, potremmo definire la caratteristica “Colore occhi” e dare un tipo di colore degli occhi a ogni singolo NFT. Si possono definire “Livelli di forza”, “Velocità”, “Permessi” e tanto altro.
- Contenuti sbloccabili: informazioni che può vedere solo chi possiede l’NFT.
Per approfondire come creare un NFT consiglio di leggere la Guida definitiva per OpenSea NFT.
Perché gli NFT stanno riscuotendo così tanto successo
Gli NFT stanno riscuotendo moltissimo successo per vari motivi.
NFT come Status Symbol
Alcune collezioni più in voga in realtà vengono comprate solamente perché sono diventate uno status symbol.
I due esempi più esemplari di questa categoria:
- BAYC (Bored Ape Yacht Club), venduti tramite la piattaforma di OpenSea.
- CryptoPunks, venduti tramite la piattaforma di OpenSea.
In questo momento (Marzo 2022) nessuno degli NFT delle due collezioni serve a far niente. Per entrambe si prospetta un futuro all’interno di un metaverso e la possibilità che siano utilizzabili anche in contesti reali (per esempio, tutti quelli che hanno un BAYC possono partecipare a una festa esclusiva).
I due riportati sono gli esempi più eclatanti, ma la buona parte di NFT creati non hanno alcuna funzionalità, se non quella di speculare sul valore del NFT stesso. Solitamente il processo è il seguente:
- Viene creata una nuova collezione di NFT.
- Si crea molto hype attorno al lancio.
- La collezione viene lanciata e subito il valore degli NFT si alza molto.
NFT in ambito artistico
Uno dei primi e più diffusi metodi di utilizzare gli NFT è quello artistico. Spesso sono stati usati e tutt’ora vengono usati in maniera estremamente banale, alla stregua di un album fotografico, senza che sia sfruttato il vero potenziale tecnologico che sta dietro al mezzo.
Nonostante questo gli NFT artistici hanno un loro merito, infatti questo ambito è stato il primo ad aver approcciato l’innovazione dell’arte su blockchain.
Esistono artisti che hanno fatto vere e proprie fortune grazie alle opere vendute online, come i già citati CryptoPunks del Larva Labs oppure Grimes (ex. moglie di Elon Musk) oppure Beeple, che ha venduto una propria opera a 60mln di dollari.
L’arte è quella branca che dà valore a qualcosa che spesso è intangibile e non visibile e per questo più facilmente corruttibile.
NFT in ambito legale
Un altro ambito all’interno nel quale si stanno diffondendo gli NFT è quello legale. Abbiamo paragonato in altri contenuti la blockchain a un “notaio diffuso”. In quest’ottica chi può beneficiare della tecnologia sono:
- Il diritto d’autore.
- Il diritto di riproduzione di un bene.
- La certificazione di autenticità di un bene.
- Il diritto di proprietà di un bene.
- La certificato di produzione o di utilizzo.
Per fare qualche esempio possiamo pensare a un NFT musicale che ogni volta che viene riprodotto lo comunica alla blockchain e automaticamente viene conteggiato l’importo da far avere all’artista (una SIAE 2.0) oppure un NFT che certifica il possesso di un’autovettura, la sua revisione, il chilometraggio percorso, così da fornire a un eventuale acquirente ogni tipo di informazione utile.
Possiamo pensare a un NFT che garantisca un contratto stretto fra due persone o che addirittura sia la copia firmata di uno smart contract che regola i rapporti fra due aziende.
Tutto quel che stiamo esemplificando sono concetti che esistono già, non viene inventato niente di nuovo dal punto di vista del diritto. Quel che possiamo cambiare e sviluppare sono i mezzi e le modalità implementative.
Tecnicamente il processo per far avere lo royalties a un autore è semplice: basta contare quante volte un brano è stato riprodotto e in base a quel numero emettere un pagamento. Ecco però che abbiamo subito un grosso problema:
- Chi conta e come posso sapere che lo farà bene?
Un buon servizio di musica su NFT e una buona blockchain ci tolgono subito da questo impiccio. Non lo dovrà fare nessuno manualmente o con sistemi automatizzati di dubbia capacità. Lo farà la blockchain, arbitro imparziale e notaio diffuso.
NFT nel gaming
Gli NFT possono tokenizzare qualsiasi tipo di oggetto, sia fisico e reale, sia intangibile e virtuale.
Proprio nel gaming gli NFT stanno avendo un successo senza precedenti. La blockchain (ancora una volta) fornisce contestualmente:
- La certificazione dell’unicità o della tiratura limitata gadget o prodotti.
- Il mezzo tramite il quale venderli o scambiarli.
Un’azienda di gaming non dovrà più avere un gestionale dove segna quante spade di un certo tipo ha venduto o quanti utenti sono arrivati a un determinato livello. Tutto questo sarà gestibile con NFT adeguatamente pensati.
NFT esperienziali
Dicevamo un attimo fa come gli NFT possano effettivamente tokenizzare qualsiasi cosa. Perché non tokenizzare esperienze allora?
L’idea è originale e fornisce un grande spunto per una branca estremamente interessante per il futuro. Il perno è che chiunque possa tokenizzare un’esperienza con se stesso e successivamente rivenderla, per esempio:
- Io posso tokenizzare una cena con me stesso (Bernardo Mascellani).
- I Måneskin possono tokenizzare un biglietto per un concerto in prima fila della loro band.
- Charles Leclerc e la Ferrari possono tokenizzare l’esperienza vivere una gara dal box.
- Elon Musk può tokenizzare un viaggio turistico su Starship.
- Ogni tipo di esperienza…
Cosa cambia tutto questo da un classico biglietto? Di base niente, se non fosse che cambia tutto. Un biglietto per come è concepito oggi è personale e soprattutto non ha un network di scambio.
Un NFT esperienziale nasce su blockchain, dove potrà essere holdato, scambiato, rivenduto, esattamente come qualsiasi altro valore.
Pensa a una cena con me (Bernardo Mascellani). Mettiamo che oggi una cena con me sia acquistabile a 50€. Se domani divento presidente della repubblica quanto vale quell’esperienza? Sempre 50€?
All’acquisto vale 50€, ma sul mercato potrebbe valere anche decine di migliaia di euro. Bene, abbiamo appena visto un esempio di come tokenizzare esperienze possa essere un investimento.
Al contrario quella cena con me può essere anche effettivamente spendibile, dunque è possibile riscattare quell’investimento di 50€ (che oggi vale molto di più) e fare la cena.
Cosa mi aspetto dagli NFT in futuro
Arrivati fin qui, qualche considerazione sul futuro degli NFT. Facciamo tutta questa fanfara, blockchain e company, solamente per vedere delle immagini in pixel art nel museo digitale di qualcun altro?
Beh evidentemente no!
Gli NFT sono appena esplosi e sicuramente, come in ogni esplosione, si portano dietro un effetto bolla e il conseguente rigonfiamento dei prezzi (soprattutto per gli NFT Status Symbol o quelli artistici).
Detto questo, sono sicuro che in ogni ambito della nostra vita possiamo pensare a potenziali applicazioni di NFT. Siamo in quella fase dello sviluppo tecnologico nella quale dobbiamo trovare i casi d’uso reali, applicare la tecnologia e godere dello sviluppo. Ecco alcuni esempi:
- Cartelle sanitarie in un ospedale
- Catasto cittadino sotto forma di NFT.
- Proprietà di un oggetto fisico detenuto da qualcun altro → Compro un token digitale che mi dà la proprietà di un oggetto fisico. Per esempio: c’è un bellissimo vaso (reale, di argilla, di creta) che voglio comprare, ma che voglio lasciare in bella mostra all’interno del museo. Lo compro, la blockchain certifica che è mio, ma non lo porto via.
- Tracciamento di singoli prodotti all’interno di una filiera di produzione → per esempio l’autenticità di una maglietta da calcio comprata per 150€, invece di una copia contraffatta identica che si può comprare online!
Quelli riportati sono solo dei primissimi esempi, ma potremmo tirarne fuori uno dietro l’altro.