Introduzione a Curve
Prima di entrare nello specifico e analizzare crvUSD, è necessario capire cos’è e a cosa serve Curve. Questo è uno degli exchange decentralizzati più importanti della DeFi ed è specializzato nell’offrire scambi a bassissime commissioni e slippage ridotto tra monete stabili, come stablecoin peggate al dollaro o token derivati come WBTC e renBTC.
A causa del recente problema di sicurezza che abbiamo raccontato in questo articolo, il suo Total Value Locked si è abbassato di circa il 40% rispetto 30 giorni fa, portandolo a occupare solo la settima posizione tra le dApp più capitalizzate sulla blockchain di Ethereum.
Come detto prima, Curve è specializzato nell’offrire scambi a bassissime commissioni su pool di monete stabili; infatti, le sue pool più famose ed utilizzate sono FRAX/USDC e ETH/stETH. In seguito, è stato rilasciato Curve V2, che ha ottimizzato lo scambio anche per asset non stabili, come la coppia WBTC/USDC. Questo ha portato un ulteriore impulso alla crescita del protocollo che però rimane ancora principalmente utilizzato per il trading di stablecoin.

Cos’è crvUSD e come funziona?
CrvUSD è la stablecoin ancorata al dollaro emessa da Curve. Fa parte della famiglia delle stablecoin sovra-collateralizzate, ma, come vedremo, ha alcune caratteristiche nel funzionamento che la differenziano da tutte le altre disponibili sul mercato. Capiamo innanzitutto cosa si intende per stablecoin sovra-collateralizzata: una stablecoin che risponde a questa categoria è una moneta il cui valore (in questo caso 1$) è assicurato dal fatto che a garanzia di questo valore ci siano altri asset di valore equivalente o superiore. In poche parole, se crvUSD vale 1$, quel dollaro è coperto dal fatto che per crearlo sono stati bloccati asset per almeno 1$ all’interno di uno smart contract.
Andando ancora più nel pratico, per creare 100$ di crvUSD, bisognerà mettere a garanzia almeno 100$ di altri asset crypto, come ad esempio ETH. In realtà, per emettere 100$, bisognerà offrire più di 100$ di collaterale, in maniera proporzionale al rischio di liquidazione che si vuole prendere. Se infatti il collaterale fornito per emettere 100$ in crvUSD scende al di sotto di questo valore, inizia il processo di liquidazione, che nel caso di crvUSD è complesso ma rivoluzionario.
Al momento gli asset che si possono mettere a collaterale per la creazione di nuovi crvUSD sono ETH, WBTC, WSTETH e SFRXETH.
As many figured – deployment of crvUSD smart contracts has happened!
— Curve Finance (@CurveFinance) May 3, 2023
This is not finalized yet because UI also needs to be deployed. Stay tuned!
Il meccanismo di liquidazione di crvUSD
crvUSD è una stablecoin basata su un algoritmo di AMM (Automated Market Maker) di prestito e liquidazione chiamato LLAMMA. Questa moneta, come abbiamo detto prima, è sovra-collateralizzata, il che significa che la quantità di asset sottostante usata come garanzia è superiore al valore della stablecoin stessa. Può capitare, però, che gli asset forniti a garanzia si deprezzino, portando il valore al di sotto di quello della stablecoin. In questo caso, stablecoin simili, come DAI emessa da Maker, liquidano la posizione, il che significa che vengono presi tutti gli asset messi a garanzia per la creazione della stablecoin.
Con crvUSD si è cercato di migliorare questo sistema di liquidazione, rendendolo più efficiente. L’algoritmo LLAMMA permette quelle che vengono chiamate liquidazioni soft, ovvero, invece di liquidazioni secche come avviene, ad esempio, su DAI, dove si passa da una liquidazione da 0% al 100% senza possibilità di intermezzo, qui, grazie a bande di prezzo, la liquidazione del collaterale avviene in maniera graduale. In maniera simile a quanto succede su Uniswap V3, ogni fascia rappresenta una parte del collaterale che viene liquidata a un particolare punto di prezzo. Gli utenti possono scegliere il numero di bande in cui suddividere il collaterale. Un numero maggiore di fasce significa che la liquidazione sarà più graduale, ma inizierà prima con il calo del prezzo. Un numero inferiore di fasce significa che il processo di liquidazione inizierà più tardi, ma sarà più brusco. La liquidazione, come detto, significa che l’asset messo come collaterale (facciamo l’esempio di ETH) viene perso in favore di crvUSD.

Market Share di crvUSD
Il mercato delle stablecoin è sicuramente tra i più importanti e capitalizzati dell’intero mondo della DeFi. Ad oggi (purtroppo), soluzioni centralizzate come USDT e USDC controllano il mercato, con solo queste due che rappresentano circa l’85% di tutta la capitalizzazione delle stablecoin.
Dando un’occhiata alla classifica per capitalizzazione di mercato, USDT è decisamente la vincitrice per il momento con una capitalizzazione di 84 miliardi di dollari. La prima stablecoin legata ad ideali di decentralizzazione è DAI, che si piazza al terzo posto con soli 4 miliardi di market cap.
La stablecoin di Curve, complice anche della sua relativa giovinezza, si trova su capitalizzazioni ancora minori. Nella classifica delle stablecoin più capitalizzate si piazza solo al 17esimo posto, con una capitalizzazione di 68 milioni di dollari. Nonostante il suo rivoluzionario sistema di liquidazione, che offre maggiore efficienza rispetto al suo maggiore competitor, ovvero DAI, gli investitori non si fidano ancora di utilizzare questa stablecoin decentralizzata. Nel futuro, però, non è impossibile che crvUSD conquisti importanti quote di mercato, con la possibilità di raggiungere anche le prime posizioni di questa classifica.
