Chi ha più bitcoin?

Negli ultimi anni sempre più BTC vengono prelevati dagli exchange, ma dove vanno? Perché il governo degli Stati Uniti ne ha così tanti?

Maggiore consapevolezza di Bitcoin

Dall’inizio del 2020 i bitcoin all’interno degli exchange stanno diminuendo in maniera costante (come trend), con una forte accelerazione verso la fine del 2022, a causa del fallimento di FTX.

La platea di amanti di Bitcoin sta inesorabilmente salendo e con essa anche la consapevolezza di cosa significhi custodire personalmente i propri asset, senza rischiare (per quale motivo poi?) di lasciarli a un ente terzo.

Il deflusso dagli exchange è costante e in questo moto d’uscita non sembra esserci una correlazione con il prezzo, che invece va su e giù indipendente.

Dove vanno i bitcoin che escono dagli exchange

La domanda è più che legittima: dove vanno i Bitcoin una volta che escono dagli exchange?

Ovvio che una parte vanno negli address di privati, ma questo ci interessa poco se non per qualche procedura penale o illecita; quel che interessa alla maggior parte degli analisti è capire dove si muovono i grossi flussi di bitcoin.

Spesso sono le aziende, i fondi o gli Stati stessi a mettere a disposizione i dati e permettere di clusterizzare meglio le disponibilità da parte di ogni entità.

Attraverso i dati di Bitcointreasuries, sappiamo che Microstrategy è al primo posto fra le aziende quotate che detengono bitcoin, a seguire Marathon Digital e Tesla (che rispetto al primo acquisto ha venduto una parte in perdita). In questo elenco troviamo anche vari miner di Bitcoin, che quindi li possiedono come investimenti, ma anche con frutto del proprio lavoro.

Una parte dei bitcoin è custodita da aziende private non quotate e quindi hanno meccanismi di rendicontazione differenti. Addirittura, se vedete l’immagine qui sotto, sono tracciati quelli di Mt.Gox, exchange fallito di cui son stati recuperati solo una parte dei fondi.

Una corposa parte sono posseduti da Grayscale Bitcoin Trust, il più grande fondo di investimento al mondo su Bitcoin. Della supply totale di 21 milioni di coin, Grayscale ne possiede poco più del 3%. Ci sono anche altri fondi più piccoli, ma piuttosto interessanti per alcune istituzioni, che non possono investire direttamente su Bitcoin.

Un’altra parte, circa un 1,2% di tutta la supply è attualmente presente su rete ETH sotto forma di token wrappati come WBTC.

Nonostante tutto, nonostante i forti deflussi da exchange, non scordiamo che attualmente circa 2,2 milioni di BTC sono comunque custoditi da loro. Per fare un esempio: Binance, il più grande degli exchange ha attualmente circa 400.000 BTC (fonte).

Il governo degli Stati Uniti

Sembra incredibile, ma il governo degli Stati Uniti è un grandissimo possessore di Bitcoin. Poco fa abbiamo detto che il più grande fondo al mondo ha circa 600.000 BTC e Binance circa 400.000; in questo momento il governo degli Stati Uniti ha nei suoi wallet 205.515 BTC (fonte Dune Analytics).

Non sono frutto di investimento, ma di tre maxi sequestri che hanno coinvolto la giustizia americana:

  1. Novembre 2020 – Sequestro di 69.369 BTC nel caso Silk Road.
  2. Gennaio 2022 – Sequestro di 94.643 BTC nel caso Bitfinex.
  3. Marzo 2022 – Sequesto di 51.326 BTC da James Zhong, che a sua volta li aveva rubati a Silk Road.

Qualcuno fra i più attenti noterà che i numeri non tornano precisamente, infatti a metà Marzo 2023 ne son stati venduti circa 10mila.

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