Cosa è successo
Binance sta discutendo una proposta che consentirebbe ad alcuni dei suoi clienti istituzionali di conservare il collaterale di trading presso una banca anziché sulla piattaforma, un passo molto importante che può contribuire a ridurre il rischio di controparte.
Il più grande exchange al mondo, Binance, ha parlato con alcuni dei suoi clienti professionali di una configurazione che consentirebbe loro di utilizzare depositi bancari come collaterale per il trading marginale spot e derivati, e questa è una necessaria rivoluzione per il comparto crypto.
Cos’è il rischio di controparte
Questa iniziativa è stata sollevata a seguito del crollo improvviso di FTX alla fine dell’anno scorso che ha causato ingenti perdite a molti trader istituzionali di asset digitali. Le piattaforme di criptovalute, a differenza delle istituzioni finanziarie tradizionali, non solo svolgono un ruolo di facilitatori per il trading (mettono in contatto domanda e offerta), ma conservano anche gli asset in custodia, regolano le transazioni e offrono credito, aumentando così il rischio di perdite diffuse in caso di fallimento.
Nel trading istituzionale classico questo approccio è ormai dato per scontato. Depositi i soldi presso un ente, fai trading presso un altro ente, detieni i titoli presso un terzo ente. Nel mondo crypto questo non succede, il che è un enorme problema per gli enti istituzionali grandi, che non possono accollare tutto il rischio a una controparte unica.
Come funzionerebbe il nuovo sistema
In una versione della proposta discussa da Binance, il denaro dei clienti presso la banca sarebbe bloccato tramite un accordo a tre parti mentre l’exchange presta stablecoin da utilizzare come collaterale per il trading.
Il denaro conservato presso la banca potrebbe quindi essere investito in fondi del mercato monetario per guadagnare interessi, contribuendo a compensare il costo di prestito delle criptovalute da parte di Binance.
Chi è coinvolto?
Sembra che l’istituto bancario svizzero FlowBank e la Bank Frickcon, con sede in Liechtenstein, saranno gli intermediari per il servizio. Per ora non ci sono conferme, anzi ci sono solo smentite, ma questa è la prassi ufficiale quando ci sono cambiamenti e accordi piuttosto importanti.
A prescindere da chi saranno i partner, questa è una mossa che il mercato crypto attendeva.
Gli exchange da tempo sono sotto pressione da parte degli utenti istituzionali, che cercano modi per salvaguardare i propri depositi da un possibile fallimento. La custodia sicura e la segregazione degli asset dei clienti sono state anche al centro delle proposte regolamentari asiatiche ed europee, mentre Nasdaq Inc., Bank of New York Mellon Corp. e Fidelity Investments offrono o stanno sviluppando soluzioni di custodia per istituzioni nel settore delle criptovalute.